Con Smart Walking, Davide Fiz porta il lavoro agile fuori dagli uffici e dentro il movimento. Camminare migliora focus, energia e sostenibilità: un modello utile a lavoratori, HR e aziende.
Il lavoro agile sta vivendo una seconda maturità.
Dopo la fase emergenziale, dopo quella tecnologica e dopo quella delle policy, oggi lo smart working entra in una nuova dimensione: la sostenibilità personale.
E per comprenderla, siamo usciti metaforicamente - e fisicamente - dagli spazi di lavoro per seguirne uno dei protagonisti più originali: Davide Fiz, fondatore di Smart Walking.
Smart Walking non è un semplice format esperienziale: è un metodo che unisce movimento, consapevolezza e lavoro. Parte da un’idea intuitiva, ma spesso trascurata: quando il corpo si muove, la mente si chiarisce. E quando la mente è più lucida, le persone lavorano meglio, comunicano meglio, decidono meglio.
Durante il nostro percorso con Davide, è emerso un punto decisivo per chi gestisce team, organizzazioni e produttività: il benessere non può essere un optional, né un lusso da concedere “se avanza tempo”. Deve diventare una parte strutturale del lavoro, esattamente come gli strumenti digitali o i processi interni.
Uno degli aspetti più interessanti di Smart Walking è la sua concretezza. Non richiede tecnologie complesse né rivoluzioni organizzative: richiede tempo dedicato, un luogo adatto e un approccio che consideri il cammino come una vera estensione dell’attività professionale.
Camminare durante una call strategica, progettare mentre si attraversa un sentiero, fare coaching in un ambiente naturale: tutto questo non riduce la produttività, la potenzia. Riduce lo stress cognitivo, migliora la capacità di ascolto e facilita la creatività.
Secondo Fiz, le città offrono stimoli continui, ma spesso a un costo troppo alto in termini di rumore mentale e frammentazione. Nei territori minori — borghi, aree interne, piccoli centri — è più facile ritrovare ritmo, attenzione e presenza. E questo ha ricadute dirette sul lavoro: minor affaticamento, maggiore qualità decisionale e relazioni professionali più autentiche.
C’è poi un ultimo punto che Smart Working Magazine non può ignorare: la relazione fra lavoro in remoto e mobilità personale.
Negli ultimi anni, il lavoro agile ha liberato le persone dal vincolo geografico; Smart Walking fa il passo successivo e le libera dal vincolo statico. Non lavorare solo da ovunque, ma anche in movimento, in equilibrio, con un corpo attivo e una mente più disponibile.
L’invito finale di Fiz vale per professionisti e aziende: uscire dalla comfort zone non significa cambiare vita radicalmente, ma testare nuove modalità. Una camminata, un meeting outdoor, un workshop itinerante. Basta poco per capire che la qualità del lavoro non è legata alla scrivania, ma allo stato di chi la occupa.
L'intervista video completa è disponibile su www.itsjournal.com
Smart Working Magazine è media partner della serie 'Remote Workers for Remote Villages'
Per maggiori informazioni su David Fiz e Smart Walking:
https://www.smartwalking.eu/
https://camminodeinomadidigitali.it/