Negli ultimi anni il lavoro da remoto ha cambiato una certezza storica: non è più il luogo a determinare il lavoro, ma il contrario. Tuttavia, tra teoria e pratica resta un vuoto che molti territori faticano a colmare. L’episodio 8 di Remote Workers for Remote Villages racconta questo spazio intermedio partendo da Tortoreto, in Abruzzo, e dalla storia di Matteo Di Donato.
Dopo 18 anni all’estero tra Europa e Sud America e una carriera nel marketing internazionale, Matteo decide di tornare nel paese in cui è cresciuto. Non per rallentare, ma per riorganizzare il proprio modo di lavorare. Il rientro non è nostalgia, bensì una scelta strategica: usare il lavoro da remoto come leva per vivere meglio e, allo stesso tempo, creare valore locale.
Il progetto Discover Tortoreto nasce proprio da questa logica. Appartamenti rinnovati, accoglienza pensata per soggiorni medio-lunghi, esperienze che aiutano chi arriva a entrare davvero nel territorio. Non un’offerta turistica tradizionale, ma un modello adatto a professionisti da remoto, freelance e lavoratori knowledge-based che cercano continuità, non evasione.
L’intervista mette in luce un tema centrale per il lavoro agile in Italia: la stagionalità. Molti luoghi funzionano perfettamente ad agosto, ma diventano fragili da settembre in poi. Il remote work può spezzare questa dinamica, ma solo se accompagnato da servizi, infrastrutture e — soprattutto — da una visione imprenditoriale che sappia leggere i nuovi bisogni.
Emergono anche i limiti strutturali: burocrazia lenta, connessioni non sempre adeguate, una domanda ancora timida per soggiorni lunghi. Ma emergono anche punti di forza spesso sottovalutati: comunità accoglienti, costi sostenibili, qualità della vita reale e non costruita. Elementi che, per molti lavoratori da remoto, contano più della prossimità a un grande centro urbano.
Il caso di Tortoreto mostra che il lavoro da remoto non è una soluzione automatica, né una moda passeggera. È uno strumento. E come tutti gli strumenti funziona solo se inserito in un progetto coerente, capace di durare nel tempo. Quando questo accade, il ritorno diventa lavoro, il lavoro diventa territorio, e il territorio smette di essere solo un luogo di passaggio.