Secondo l’Osservatorio HR Innovation di BVA DOXA (2024), solo il 9% degli italiani si sente bene al lavoro e appena il 5% si dichiara felice. Numeri che confermano quanto la questione del benessere resti aperta.
Negli ultimi anni le aziende hanno investito in programmi di welfare e wellbeing: palestre convenzionate, ticket pasto, assicurazioni integrative. Strumenti utili, ma non sufficienti. Perché il benessere, inteso come qualità della vita e delle relazioni, nasce prima di tutto dal mindset: dalla capacità delle persone di allenare emozioni e pensiero per trasformarli in risorse positive.
È da questa esigenza che nasce Positive Mindway, un progetto che mette al centro la psiche e la possibilità di sviluppare schemi mentali capaci di rendere le persone più lucide, resilienti e in grado di costruire relazioni sane.
“Credo che l’innovazione che manca oggi sia investire nelle persone e nella loro gestione emotiva, creando un mindset positivo capace di migliorare i processi e gli schemi mentali che spesso conducono a problemi come burnout, depressione e stress. La vera macchina del progresso resta sempre l’essere umano”, afferma Samuel Lo Gioco, formatore e counselor in gestione emotiva e psicologia positiva applicata, accreditato presso la IEPP (Istituto Europeo di Psicologia Positiva).
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo stress legato al lavoro è una delle principali cause di malessere psicologico e riduzione della produttività. In Italia, ricerche recenti confermano come ansia e burnout stiano incidendo sul tessuto lavorativo, minacciando la salute delle persone e i risultati delle imprese.
Positive Mindway propone un approccio nuovo: partire dalla psiche e dal mindset positivo per generare benessere individuale e organizzativo. In questa prospettiva, la produttività non è un obiettivo da inseguire, ma il riflesso naturale di ambienti di lavoro più sani e persone più consapevoli.
www.positivemindway.it