Uno studio della Banca d’Italia fotografa gli effetti strutturali del lavoro da remoto
Il lavoro da remoto in Italia non è più un semplice strumento emergenziale nato durante la pandemia, ma un fattore strutturale che ha ampliato la partecipazione al mercato del lavoro. Secondo un’analisi di economisti della Banca d’Italia, a beneficiarne in modo significativo sono state due categorie storicamente più fragili: le donne, in particolare nella fascia d’età 25-49 anni con carichi di cura familiari, e i residenti nel Mezzogiorno.
I numeri sono chiari: un aumento standardizzato della quota di lavoratori in smart working rispetto agli occupati locali ha generato un incremento di 0,9 punti percentuali nel tasso di partecipazione e 0,7 punti percentuali nell’occupazione. Effetti che diventano ancora più rilevanti per le donne, che spesso hanno trovato nel lavoro agile l’opportunità di conciliare responsabilità familiari e carriera, riducendo il rischio di abbandonare il mercato del lavoro.
La geografia dell’impatto è altrettanto significativa. Nelle grandi città del Centro-Nord, dove lo smart working era già più diffuso, il suo contributo all’ingresso di nuove persone nel mercato del lavoro è stato più limitato. Al contrario, nelle regioni del Sud e nelle aree periferiche – tradizionalmente caratterizzate da minore dinamismo e scarsità di servizi – il lavoro da remoto ha rappresentato una vera e propria porta d’accesso per chi altrimenti sarebbe rimasto escluso.
Questa dinamica ha un valore strategico per il Paese. L’Italia si confronta con tre nodi strutturali: bassa natalità, invecchiamento della popolazione e scarsa partecipazione al lavoro. Lo smart working, in questo scenario, non è soltanto un’opzione organizzativa, ma un driver inclusivo che può contribuire a ridurre divari territoriali e di genere.
Per imprese e policy maker, il messaggio è chiaro: favorire modalità di lavoro flessibili e inclusive non è solo un vantaggio competitivo per trattenere i talenti, ma un investimento sociale che amplia la base occupazionale e sostiene la coesione del Paese.