Secondo l’ultimo State of the Global Workplace Report 2025 di Gallup, l’engagement dei dipendenti è nuovamente in calo: è la seconda volta in 12 anni che succede. E quando il coinvolgimento cala, le performance e il benessere seguono a ruota. Il cambiamento parte dall’alto: i leader hanno il potere (e la responsabilità) di dare il tono. Soprattutto in una startup, dove il team è spesso guidato dal fondatore, l’esempio conta più di mille parole.
Ecco cinque modi per trasformare il tuo team trasformando prima te stesso.
1. Inizia con una vera consapevolezza di te
La consapevolezza di sé non è un concetto astratto: è la capacità di riconoscere e comprendere a fondo le proprie emozioni. Quando un leader è davvero consapevole delle proprie reazioni, può anche riconoscere meglio le emozioni degli altri e le radici dei problemi che emergono.
Non si tratta solo di ascoltare le parole, ma di osservare: guarda le espressioni del viso, il linguaggio del corpo, i silenzi durante le riunioni. Interpreta l’invisibile. E per non cadere nei soliti filtri soggettivi, chiedi feedback in modo esplicito, soprattutto all’inizio. Poi, con il tempo, riuscirai a “leggere la stanza” con più precisione.
2. Crea uno spazio sicuro per il feedback
Un team che cresce è un team che si confronta. Ma il feedback va costruito: inizia magari con un questionario anonimo, poi passa a momenti di confronto collettivo. All’inizio sembreranno tutti intimiditi, ma con il tempo emergeranno entusiasmo e partecipazione.
Un esercizio potente? Il “Momento della verità”: tre minuti a coppie per dirsi reciprocamente un consiglio di crescita o un punto di forza che si apprezza. Il feedback guarda al passato, ma il consiglio guarda al futuro: è lì che si costruisce il cambiamento.
3. Sii il modello vivente dei tuoi valori
I valori non bastano scritti sui muri. Vanno incarnati. Il leader deve essere il primo a viverli, ogni giorno, in ogni interazione. Un buon esercizio è scrivere un manifesto di leadership aziendale: poche regole chiare su come ci si comporta, si comunica, si prende posizione.
Così i valori non restano teoria, ma diventano prassi, cultura, identità. E ispirano anche gli altri a fare lo stesso.
4. Metti in mostra la tua voglia di crescere
La crescita è contagiosa, soprattutto quando viene dall’alto. Invece di nascondere le tue fragilità, mostrale. Condividi la tua lista personale di aree su cui stai lavorando. Questo crea un clima sicuro, dove anche gli altri si sentiranno liberi di fare lo stesso.
Ogni punto della tua lista dovrebbe essere accompagnato da una possibile soluzione e un indicatore per monitorare i progressi. E non dimenticare: chiedi al team di aiutarti a restare sulla strada giusta. Dare loro il permesso di "richiamarti" è un atto di fiducia potente.
5. Ispira attraverso il tuo lavoro interiore
I buoni leader non nascono, si costruiscono. E si costruiscono guardandosi dentro. Coltivare la consapevolezza esterna – capire come le tue parole e i tuoi comportamenti influenzano chi ti sta intorno – è la chiave per diventare un leader migliore.
Questo “lavoro interiore” è il vero antidoto alla crisi di engagement: solo chi lavora su di sé può creare un ambiente dove le persone prosperano davvero. È così che si raggiunge lo stato magico del "Flow at Work" – quel punto in cui scopo, persone e performance si allineano, e il lavoro diventa un’esperienza trasformativa.
Conclusione? La trasformazione del team parte sempre da chi guida. E chi guida, se vuole ispirare davvero, deve cominciare con il lavoro più difficile di tutti: quello su se stesso.