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Vincere la guerra dei talenti: il ruolo della gamification

Con la gamification si possono trasformare la formazione e la gestione HR, coinvolgendo diverse generazioni, potenziando l'engagement, l'immagine aziendale e le competenze interpersonali.

Nell'era digitale, dove l'attenzione è una risorsa preziosa e scarsa, attrarre, coinvolgere e motivare i collaboratori è diventato fondamentale. Per questo, la gamification può aiutare il settore HR in azienda. Irene Palla, HR Consultant e responsabile del master GIOCARSI di Laborplay, società spinoff dell’Università di Firenze specializzata in gamification e serious games, ci spiega innanzitutto che cosa si intende con questa espressione.

“La gamification è un’introduzione di dinamiche e meccaniche di gioco in contesti non ludici. Si parla più propriamente di gamification quando stiamo ‘ri-disegnando’ un processo organizzativo in chiave ludica, e si costruisce il percorso più adatto sulla base delle leve motivazionali su cui desideriamo lavorare. Gli strumenti game-based sono utili a rendere più coinvolgenti singoli passaggi dei processi organizzativi - per esempio il processo di talent acquisition, di valutazione, di onboarding, di formazione, di aggiornamento... - e si scelgono sulla base delle competenze su cui desideriamo lavorare”.

Uno dei vantaggi principali della gamification, tra l’altro, è la sua capacità di coinvolgere le diverse generazioni presenti in azienda. Dato che i più giovani crescono immersi nella tecnologia e nei videogiochi, la gamification offre loro un ambiente familiare in cui apprendere e migliorare. D'altra parte, le generazioni più senior trovano nella gamification un modo stimolante per affrontare nuove sfide e migliorare le loro competenze.

Già nel 2011, infatti, l’Università del Colorado pubblicava uno studio che confermava come il 63% dei lavoratori Millennial, il 73% di quelli appartenenti alla Generazione X e persino il 53% dei Boomer fossero d’accordo nell’inserire delle attività lavorative sotto forma di gioco all’interno della giornata. Ma la gamification non è limitata ai giochi digitali. Può essere applicata anche in modo analogico, adattandosi alle diverse esigenze e ai diversi contesti aziendali. È una metodologia flessibile che può essere utilizzata in una varietà di contesti, dalla selezione del personale, all'ambiente didattico e persino al marketing.

I vantaggi concreti per le aziende:

  • Miglioramento dell'engagement (fino al 90% secondo la ricerca già citata) nei processi di selezione e formazione del personale. I dipendenti si sentono coinvolti e motivati a partecipare attivamente.

  • Reputazione del brand: le aziende che utilizzano la gamification dimostrano di investire nell'innovazione e nell'attrazione dei migliori talenti del settore, migliorando la loro brand reputation (del 75%, stando allo studio dell’Università del Colorado).

  • Sviluppo delle soft skills: la gamification aiuta a identificare e sviluppare competenze trasversali nei membri del team, migliorando la collaborazione e la comunicazione.

  • Apprendimento efficace: concetti e nozioni sono trasmessi in modo più incisivo ed efficace, aumentando la memoria delle informazioni.

  • Spirito di squadra: aiuta i membri del team a sviluppare un forte senso di appartenenza “alla maglia”, fondamentale per la produttività aziendale.

Il Master online GIOCARSI, organizzato da Laborplay, fa apprendere e applicare la gamification in contesti professionali. Attraverso lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e casi studio, i partecipanti acquisiscono una comprensione completa di come utilizzare questa metodologia per promuovere l'innovazione nelle risorse umane. È aperto a una varietà di professionisti, tra cui HR manager, CEO, formatori aziendali, insegnanti e psicologi del lavoro. L’inizio delle lezioni della terza edizione è previsto per venerdì 29 settembre 2023, con chiusura delle iscrizioni il 25 settembre.

gamification
Vincere la guerra dei talenti: il ruolo della gamification

Elisa Marasca

AUTORE

Giornalista professionista, consulente di comunicazione e copywriter, si occupa prevalentemente di temi sociali e di raccontare il mondo del lavoro. È stata addetta stampa e social media manager di festival nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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