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Il Consiglio dei Ministri approva il decreto sul lavoro: "taglio al cuneo fiscale"

Si conclude l'incontro del Consiglio dei ministri per l'approvazione del nuovo decreto sul lavoro, mettendo al centro novità su bonus, contratti a termine e il taglio al cuneo fiscale.

Il Capo di Stato Sergio Mattarella ha introdotto al Consiglio dei Ministri del 1° maggio, a Palazzo Chigi, per la presentazione e confronto sul nuovo decreto del lavoro, con una dichiarazione sull'argomento: "guardiamo al lavoro come antidoto per combattere in modo proficuo discriminazioni e illegalità diffuse".

Apre al dialogo con i Sindacati la Presidente Giorgia Meloni dicendo "la priorità del governo è senz'altro alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro. Abbiamo approvato il Def, che ha liberato le risorse che dedicheremo al taglio del cuneo fiscale."

Tutti d'accordo sulla linea presentata dalla Presidente che vede un taglio del cuneo fiscale, ma riepiloghiamo velocemente di cosa si tratta. Il taglio sarà del 4 per cento, e si aggiungerà a quello del 3 per cento già in vigore nel 2022, per un totale di circa 96 euro al mese in più in busta paga. Per i redditi fino a 35mila euro, il taglio aggiuntivo sarà sempre del 4 per cento, che si aggiungerà al precedente del 2 per cento, per un totale di 99 euro al mese. La misura dovrebbe costare in totale 4,1 miliardi di euro.

Condividendo l'obiettivo non tardano le prime segnalazioni da parte dei Sindacati. Maurizio Landini, leader della Cgil, si esprime "segue la direzione che chiedevamo ma incompleta. Mancano misure su fiscal drag e estraprofitti, restando sempre punti dolenti i contratti a termine e reddito."

Il nuovo decreto vuole sancire l’addio al reddito di cittadinanza con l’esordio, dal 1° gennaio 2024, dell’assegno di inclusione, come misura di contrasto alla povertà, rivolto alle famiglie in cui sono presenti disabili, minori o over-60 e che potrà arrivare a 500 euro al mese, cui aggiungere 280 euro se il nucleo vive in affitto per la durata di 18 mesi con rinnovo per ulteriori 18 mensilità. La premier precisa «procediamo alla riforma del Reddito di cittadinanza, per distinguere chi è in grado di lavorare da chi non lo è».

Per i giovani la Presidente Meloni precisa "abbiamo voluto dare anche un altro segnale per i giovani, attraverso un incentivo fino al 60% della retribuzione al datore di lavoro che assume giovani che non sono occupati e non sono in un percorso di formazione, i cosiddetti "neet".

Queste sono le prime notizie emerse del confronto sul nuovo decreto sul lavoro ma nei prossimi giorni saranno ufficializzate e rese pubbliche con i suoi dettagli.





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Il Consiglio dei Ministri approva il decreto sul lavoro: "taglio al cuneo fiscale"

Redazione

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